Dopo 3 sanzioni ti licenzio!

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  • Cos’è una sanzione disciplinare? La sanzione disciplinare è il provvedimento che il datore di lavoro commina al lavoratore reo di un comportamento omissivo o commissivo contrario ai disposti normativi o contrattuali al termine di un procedimento disciplinare.
  • Cos’è un procedimento disciplinare? Il procedimento disciplinare inizia con la contestazione, in forma scritta, del fatto addebitato al lavoratore. Il fatto deve essere contestato in maniera specifica e immediata. Entro 5 giorni dalla ricezione della contestazione il lavoratore può chiedere un’audizione al datore di lavoro per rendere le proprie giustificazioni o può esporre le proprie ragioni per iscritto. La sanzione non può essere irrogata prima che siano decorsi 5 giorni dalla contestazione, a meno che (Cass. n. 6900/2003) il lavoratore abbia già pienamente esercitato il proprio diritto di difesa facendo pervenire al datore le proprie giustificazioni.
  • E quali sono le sanzioni? Le sanzioni posso essere di natura conservativa quali: rimprovero scritto, multa o sospensione, ovvero di natura espulsiva quale il licenziamento disciplinare.
  • E quale comminare? Di norma i CCNL prevedono una casistica esemplificativa ma in ogni caso la sanzione comminata deve essere proporzionale all’infrazione commessa dal lavoratore. Una deroga al principio di proporzionalità è prevista solo in caso di recidiva.
  • Cos’è la recidiva? L’aggravante della recidiva si concretizza quando il lavoratore reiteri un comportamento illecito che ha già dato luogo, nel biennio precedente, a un provvedimento disciplinare. In questo caso il datore può comminare una sanzione più grave rispetto a quella normalmente applicabile, ma solo ove la recidiva, o i precedenti disciplinari che la integrano, abbiano formato oggetto della preventiva contestazione al lavoratore, a pena di nullità della sanzione.
  • Quindi? In linea di principio è da escludere che la commissione di tre inadempimenti, configuranti anche recidiva, porti quale automatica conseguenza il licenziamento disciplinare poiché il principio di proporzionalità della sanzione resta il criterio di valutazione predominante.

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