autonomo

Lavoro occasionale accessorio:
al via la nuova comunicazione!

Cos’è il lavoro autonomo occasionale?

E’ lavoro autonomo non esercitato in forma abituale.

Concretamente?

Il lavoro autonomo occasionale è svolto prevalentemente in modo personale, senza vincoli di subordinazione e in modo occasionale ed episodico. Per quest'ultima caratteristica non prevede il possesso di una partita IVA.

Come funziona?

Il compenso è soggetto a ritenuta d’acconto del 20%, non è soggetto IVA e neppure ad obblighi previdenziali se il compenso non supera i 5.000,00 euro annui.

Cosa c’è di nuovo?

Prima dell’inizio della prestazione sarà necessario darne comunicazione sul portale "Servizi Lavoro" del Ministero del lavoro per mezzo della nuova applicazione (accedi). Per accedere al modulo di comunicazione sarà necessario essere in possesso di SPID. Il modulo richiederà le stesse informazioni già previste per il precedente obbligo assolto a/m email. Con riferimento al termine entro il quale sarà conclusa l’opera o il servizio, il modello consente di scegliere tre diverse ipotesi (entro 7 giorni, entro 15 giorni ed entro 30 giorni). Laddove l’opera o il servizio non sia compiuto nell’arco temporale indicato sarà necessario effettuare una nuova comunicazione.

Da quando?

Dal 1° maggio 2022 , l’unico canale valido per assolvere all’obbligo comunicazionale sarà quello telematico messo a disposizione dal Ministero. Fino al 30 aprile 2022 sarà, comunque, possibile continuare ad effettuare la comunicazione in questione anche a mezzo email.

Chi è escluso dall'obbligo?

Sono esclusi i lavoratori che svolgano prestazioni di natura prettamente intellettuale, i procacciatori d'affari e i rapporti di lavoro intermediati da piattaforma digitale. Anche le prestazioni di lavoro autonomo occasionale rese in regime di smart working al di fuori del territorio italiano da lavoratori non residenti in Italia, non sono ricomprese nel nuovo obbligo di comunicazione in quanto prestazioni svolte all’estero e pertanto soggette alla disciplina del paese dove vengono espletate.

Cosa succede se non la faccio?

E’ prevista una sanzione da 500,00 a 2.500,00 euro. Inoltre si ritiene che la mancata comunicazione configuri fattispecie assimilabile al lavoro irregolare dei subordinati e quindi essere utile al superamento del 10% di forza lavoro “in nero” che causerebbe la sospensione dell’attività aziendale.

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