Bonus bollette:

cosa cambia con il "d.l. aiuti quater"?

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  • Fonte: D.L. 176/2022
  • Cosa non è? Non è un contributo statale e neppure un bonus in denaro in senso stretto. Non è prevista nessuna domanda o autocertificazione e, soprattutto, non è dovuto ma rientra tra le liberalità del datore di lavoro.
  • Cos’è? E’ un’agevolazione fiscale e contributiva concessa a quei datori di lavoro privati che vogliano, volontariamente, erogare beni e servizi in natura ovvero rimborsare il costo delle utenze domestiche, ai propri dipendenti, anche ad personam.
  • Come funziona? Nel caso in cui il datore di lavoro, eccedendo la retribuzione dovuta, volesse erogare ai lavoratori beni e servizi in natura ovvero rimborsare le utenze domestiche (riguardanti consumi effettuati nell’anno 2022), le stesse fino a 3.000,00 euro non saranno imponibili ai fini fiscali e previdenziali.
  • E se l’erogazione eccede? Nel caso in cui il valore dei beni o dei servizi prestati, nonché le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche, risultino superiori al predetto limite, il datore di lavoro dovrà assoggettare a tassazione l’intero importo corrisposto.
  • Cosa si intende per utenze domestiche? Le utenze che riguardano immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti, sulla base di un titolo idoneo, dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio. È inoltre possibile comprendere le utenze intestate al condominio che vengano ripartite fra i condomini e le spese con addebito analitico e non forfetario a carico del lavoratore locatario o dei propri coniuge e familiari.
  • Quale documentazione deve richiedere il datore di lavoro? Il datore di lavoro deve acquisire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con la quale il lavoratore richiedente attesti di essere in possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenze domestiche, di cui riporti gli elementi necessari per identificarle, quali il numero e l’intestatario della fattura (e se diverso dal lavoratore, il rapporto intercorrente con quest’ultimo), la tipologia di utenza, l’importo pagato, la data e le modalità di pagamento. Dovrà inoltre attestare che le medesime fatture non siano già state oggetto di richiesta di rimborso, totale o parziale. Resta fermo che tutta la documentazione indicata nella predetta dichiarazione sostitutiva deve essere conservata dal dipendente in caso di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria.
  • Ed i buoni benzina? La precedente agevolazione relativa all'erogazione di titoli di credito utili per l'acquisto di carburante resta invariata ed autonoma rispetto al c.d. "Bonus bollette" (clicca per leggere di più).
  • E la normale erogazione di beni e servizi in natura? La normale soglia di 258,23 euro viene appunto elevata a 3.000,00 euro ed è consentita non solo l'erogazione di buoni e servizi ma anche il rimborso delle utenze domestiche. Ne consegue che, al fine della fruizione dell’esenzione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di euro 200 per buoni benzina ed un valore di euro 3.000,00 per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina fino ad un valore massimo di 3.200,00).
  • Vanno riconosciuti a tutti? No, trattandosi di liberalità, il datore di lavoro è libero nella determinazione di titolarità e quantificazione.

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